La bachata è un genere musicale caraibico originario della Repubblica Dominicana. Viene considerato un derivato del bolero ritmico, influenzato da altri stili come il son cubano e il merengue.
Strumenti musicali come la güira (un idiofono), il bongó (membranofono), la chitarra e il basso sono utilizzati per l’esecuzione della bachata. Grazie al suo ritmo, la bachata è un genere piacevolmente ballabile.
Etimologia, origini, e successo della bachata
L’origine etimologica della parola “bachata” la dobbiamo cercare in Africa e designa la baldoria. All’inizio del 20° secolo, questo termine è utilizzato in alcuni paesi dell’America centrale e dei Caraibi per nominare una festa. Nel corso degli anni, nella Repubblica Dominicana l’espressione inizia ad essere usata per definire un genere musicale che emergeva nelle aree urbane più povere i cui testi delle esprimevano situazioni difficili che si vivevano in quel contesto sociale.
La bachata, come il tango e altre espressioni musicali latinoamericane, riproduce la malinconia e lo spirito dell’amore. Nella bachata, la nostalgia nell’espressione musicale coincide con il periodo di crescita della cultura suburbana dalla migrazione rurale-urbana che iniziò nel 1962.
Per circa 40 anni, rimane confinata nella classe sociale più bassa della Repubblica Dominicana: ovvero nelle campagne, nei quartieri poveri e in locali malfamati frequentati da prostitute. A partire dagli anni ’80, subisce però un processo di rivalutazione grazie ai mezzi di comunicazione e agli sforzi di molti compositori.
Il primo a rilanciare questo genere fu Luis Segura, che nel 1982 ebbe un gran successo con Pena por ti. Grazie a questa canzone la bachata comincia a esordire sulle prime stazioni radiofoniche e a diffondersi in tutte le classi sociali, anche quelle più alte che fino ad allora si erano mostrate riluttanti.
Attualmente gli interpreti più famosi sono Romeo Santos, Prince Royce, Héctor Acosta, Maite Perroni, Juan Luis Guerra, Frank Reyes, Anthony Santos.
La musica e il ballo della bachata dominicana sono stati dichiarati patrimonio culturale immateriale dall’UNESCO nel 2019.
