Il duo cubano Gente de Zona continua a distribuire allegria a piene mani con il suo quarto album Otra Cosa. Pubblicato con la Sony Music, il progetto artistico comprende 16 tracce tutte scritte con l’intento di tirare su il morale agli ascoltatori.
Otra Cosa’ è caratterizzato dal classico stile fusion del gruppo, con una combinazione tropicale tra urban, reggaeton e salsa.
Alexander e Randy si sono presi il tempo necessario per registrare e scrivere questo materiale, curando ogni minimo dettaglio della produzione.
In questo nuovo materiale mantengono il loro impegno per profondere musica spensierata che mira a sollevare lo spirito di oramai milioni di fan. Orgogliosi delle loro radici, tengono in alto il nome di Cuba in alto nei loro video girati a L’Avana, così come nei loro arrangiamenti musicali.
Oltre alle ben note Si No Vuelves, Te Duele, El Mentiroso, il disco di Alexander e Randy include tante belle partecipazioni: col brasiliano di musica sertaneja Gusttavo Lima, con Kelvis Ochoa e Gilberto Santa Rosa, con l’emergente interprete spagnola Ana Mena, con la stella urbana Farina proveniente dalla Colombia, ed anche i suoi affezionati colleghi della scena musicale a L’Avana – El Micha e El Chacal. In aggiunta a queste vanno segnalate quelle con il leggendario cantante venezuelano Franco de Vita, e con il pluridecorato duo reggaeton formato dai portoricani Zion e Lennox.
Gente de Zona ha avuto il merito di ridare lustro alla musica cubana
L’album è prodotto da Ángel Arce, Alejandro Arce, Efraín González, Motiff e dallo stesso Randy.
Con un ventennio di carriera professionale alle spalle, fatto anche di matrimoni e separazioni, questo collettivo da sempre orgoglioso delle proprie radici ha iniziato a fare musica rap per poi esplorare diversi suoni e ritmi latinoamericani grazie alle tante collaborazioni di successo accumulate nel tempo.
D’altra parte ricordiamo che con il precedente Visualizate (2016) avevano vinto il Latin Grammy nella categoria Miglior Album Tropical Fusion.
Alexander Delgado, che sente l’impegno di rappresentare Cuba nel mondo, si rammarica che il governo del suo paese non abbia sostenuto né loro né i cantanti che fanno questo tipo di musica. “Faccio un genere che in tutti questi anni sono stato emarginati e censurati nel mio paese”, ha lamentato.
Ha voluto sottolineare inoltre che 20 anni fa, quando Daddy Yankee o Don Omar, tra gli altri, iniziarono a lavorare su questo tipo di ritmi, “c’erano persone che dicevano che il reggaetón non avrebbe trasceso”, qualcosa che, nel tempo, è stato visto che “non è stato così”.
La musica ha permesso loro di lasciare Cuba ed eseguire le loro canzoni in tutto il mondo, dimostrare la loro “qualità artistica”, “affermarsi professionalmente” e “guadagnarsi da vivere”.
Ascolta qui Otra Cosa di Gente de Zona:
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